Teatro ragazzi

di Alice Capitanio
con Alice Capitanio
Regia di Alice Capitanio

 

Lo spettacolo è composto da una serie di letture, tratte da libri e altri scritti che raccontano la vita di Nelson Mandela, che disegnano per il pubblico una mappa per spiegare la figura dell’uomo, del politico e soprattutto del sognatore Mandela.

Un invito ai più giovani per riflettere sul significato della parola libertà e sulle occasioni per conquistarla.

La rappresentazione prevede vari momenti di interazione con il pubblico, e si apre con un invito agli studenti: Scrivete su un foglio quale sia la vostra personale definizione di libertà, poi mettetelo da parte, lo riguarderete alla fine e mi direte se qualcosa in voi è cambiato.

L’ idea da cui nasce lo spettacolo è quella di far incontrare le idee del giovane rivoluzionario Mandela con le idee dei giovani di oggi e aprire un confronto tra il mondo reale e un mondo desiderato. Partendo dalla consapevolezza che i desideri si possano trasformare in realtà attraverso la passione e l’integrità, come nel caso di Mandela.

Nelson Mandela è stato definito il più grande statista dell’era moderna perché incarna l’eroe politico che trascende, con il suo messaggio, i confini nazionali e, così facendo, diventa un’icona globale. La sua è stata certamente una vita eccezionale, un viaggio straordinario iniziato nel Sud Africa dell’apartheid e passato attraverso la violenza politica per terminare alla presidenza della nazione.

Condannato all’ergastolo per il suo ruolo nell’African National Congress, Mandela ha trascorso 27 anni ai lavori forzati perché considerato un terrorista. Durante i primi tre anni, trascorsi a spaccare pietre in una pietraia infuocata dal sole, subì danni irreparabili agli occhi perché, con un trattamento disumano, non gli fu permesso di indossare gli occhiali da sole. Eppure, rilasciato nel 1990, Mandela non ha pensato alla vendetta, ma alla riconciliazione: Il passato è passato, guardiamo al futuro del Sud Africa, un futuro di gente di tutti i colori, un arcobaleno di umanità. Questa in sintesi fu la sua strategia.

Il modo migliore per ricordare ed onorare la vita dell’ultimo grande eroe del XX secolo è prenderlo ad esempio. Mandela, come Ghandi e Martin Luther King prima di lui, hanno combattuto battaglie reputate, ai tempi, impossibili, e lo hanno fatto sfidando la visione del mondo tradizionale espressa dall’opinione pubblica, in nome dell’eguaglianza tra gli uomini.

Razza e colore della pelle erano le discriminanti fondamentali, e quindi si sono battuti per abolirle. Lo hanno fatto con tutti i mezzi a loro disposizione ed usando le strategie più efficaci.

Ci sono riusciti ma al prezzo della vita per Ghandi e King e della lunga prigionia per Mandela.

Oggi ci sembra assurdo che un regime come quello dell’apartheid sia mai esistito, che bianchi e neri vivessero segregati, che indiani, bianchi o neri non potessero sposarsi e vivere gli uni accanto agli altri. Come ci sembra assurda l’idea che negli Stati Uniti ci fossero fontanelle separate per i bianchi ed i neri, e che gli inglesi fossero i proprietari dell’India, ma era così.

Quali sono le diseguaglianze del nostro tempo? Riflettiamo insieme su questo interrogativo.

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