Teatro contemporaneo

di Alice Capitanio
con Dany Greggio, T.Martucci, G.Pornasio, L.Sorrentino
Regia di Alice Capitanio
Aiuto regia Vanessa Podda
Progetto luci Stefano Damasco
Scenografia e costumi Salvatore Aresu e Roberta Serra
Sound design Davide Sardo

 

 

“De-pensarsi”… finché non vi sia più nulla di sé e tutto si perda nel vento e nel sole, nulla, tranne un piccolo punto di dolore.

Una nuvola vista dalla finestra, una malattia, un addio sulle scale di casa, un libro, una figlia mai nata, tutto è occasione e pretesto per trascrivere sulla scena la condizione di vuoto esistenziale in cui la vita e il suo sentire vengono sconvolti: l’ordine e la sicurezza che la vita sembrava avere, si manifestano nella realtà della loro inconsistenza.

Storie di vita al limite della vita, dove i personaggi si trasferiscono nella dimensione astratta della mente, che si costruisce sull’assenza di una condizione soddisfacente di esistenza.

Come si muovono i personaggi che vivono nel silenzio? Uomini e donne che hanno perso affetti, opportunità e identità scivolano nella via senza ritorno di un esistenza incontrollabile.

Il disagio della separazione, la rottura di un percorso che si considerava sicuro: esseri umani perduti nelle stanze delle loro solitudini disegnano una vita che si adatta alle scelte che il caso ha definito per loro nei modi più diversi.

Le cadute, i momenti di crisi, i crolli, le disfatte raddoppiano la vitalità negli uomini, o forse gli uomini si trovano a vivere veramente solo quando si trovano con le spalle al muro.

Esiste un vuoto che si scopre nell’emergenza della sofferenza interiore. Un vuoto che è anche urgenza di ricerca . Un vuoto da colmare, come lo spazio tra due torri isolate, due orli di precipizio, due pianeti, o semplicemente tra il cuore e lo spirito.

E forse solo in quella dimensione si può piantare un filo che collegherà ciò che sarebbe rimasto separato per sempre dall’incoscienza. Un miracolo che si realizza. La sintesi di quel momento buio dell’esistenza, un racconto sulla paura e sulla solitudine, un racconto sul sogno e la poesia, sulle altezze crudeli e gli audaci equilibri del vivere.

 

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